vico magistretti: 100 anni di architettura e (lighting) design

l'iniziativa "100 ANNI DI VICO MAGISTRETTI" celebra il GRANDE ARCHITETTO e designer milanese

About Team: Emanuele Berteletti | Bulbus Lighting Studio | Torino

by EMANUELE BERTELETTI

Doveva essere un anno di grandi celebrazioni per Vico Magistretti, gloriosa firma dell’architettura e del design italiano. Ma, anche le iniziative promosse dall’omonima fondazione per festeggiarne il centenario dalla nascita, saranno da vivere virtualmente
Noi di Bulbus Lighting Studio cogliamo l’invito a ripercorrere la vita e la carriera di una figura chiave del “Made in Italy”, che vide nei progetti di lighting il culmine della propria capacità creativa. Dalla sua penna sono nati oggetti iconici, ancora contemporanei, entrati in migliaia e migliaia di case nel mondo.
 

VICO MAGISTRETTI: LA VITA E LA CARRIERA

Nato in una famiglia della media borghesia milanese il 6 ottobre 1920, Vico Magistretti frequenta il Ginnasio Giuseppe Parini per poi iscriversi, nell’autunno del 1939, alla facoltà di Architettura del Regio Politecnico di Milano, dove insegnano personaggi di spicco come Gio Ponti e Piero Portaluppi. Tra il 1943 e il 1944 decide, come molti intellettuali dell’epoca, di trasferirsi a Losanna, dove ha modo di seguire alcuni corsi accademici. Risale a quel periodo la frequentazione con Ernesto Nathan Rogers, che rimarrà nel ricordo dell’architetto come persona chiave della sua formazione.
Nel 1945 torna a Milano, dove si laurea in Architettura, iniziando fin da subito l’attività professionale nello studio del padre in via Conservatorio. Sono questi gli anni che lo vedono impegnato sul fronte della ricostruzione post-bellica, soprattutto nel campo dell’edilizia sovvenzionata, fra cui si annoverano gli importanti interventi nel nuovo quartiere del QT8.
Gli anni ’50, nella Milano delle Triennali e della nascente industria del design, sono fervidi di iniziative e realizzazioni da parte del giovane architetto che, in breve tempo, si afferma come una delle più significative presenze del nascente “Made in Italy”. In quel decennio sorgono due degli edifici più significativi dell’attività professionale di Vico Magistretti a Milano: la torre al Parco in via Revere e il palazzo per uffici in corso Europa.

La particolare attenzione rivolta al tema della casa e dell’abitare finisce per monopolizzare la sua attività, facendogli mettere a punto un nuovo linguaggio espressivo: semplicità della forma, rifiuto per la decorazione, assenza di ridondanza, l’estetica dettata dalla funzione; questi i dettagli concettuali visibili in tutta la sua produzione.

Il 1956 lo vede tra i soci fondatori dell’ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale. Negli anni successivi, l’attività di architetto è sempre più affiancata a quella di designer, con la progettazione di arredi e oggetti ormai considerati come “classici del design”. È l’epoca del premio Compasso d’Oro per la lampada Eclisse (1967), per la lampada Atollo (1977) e per la poltrona Maralunga (1979). Nel corso della sua carriera cinquantennale, Vico Magistretti coglie il risultato di storici sodalizi professionali stretti con alcune delle più importanti aziende di design: Artemide, Cassina, De Padova, Flou, Oluce e Schiffini. Firmando alcuni tra i prodotti più significativi dell’industria del mobile in serie: lampade, tavoli, letti, cucine, armadi, librerie, sedie. Oggetti ripensati nell’uso e nelle forme, attraverso il gioco di ridisegno tipologico che è sempre stata la sua firma.
Un’attività progettuale incessante, quella di Magistretti, che termina solo nel 2006, anno della sua scomparsa.

VICO MAGISTRETTI ED IL LIGHTING DESIGN

Un processo di ridisegno per sottrazione, di rivisitazione in chiave moderna ed essenziale dell’archetipo dell’oggetto illuminante, ricondotto alla sua funzione base, alle sue forme pure.
Il processo creativo di Vico Magistretti appare lampante osservando ogni suo progetto, nato quasi sempre per caso, da un’idea folgorante e tradotto in disegni rapidi fatti un po’ dove capita: emblematico l’esempio di Eclisse, abbozzata per la prima volta su un biglietto della metropolitana. 
I suoi oggetti sono descritti da geometrie pure e compenetranti: sfere, anelli, coni, cilindri o semplici linee rette; che via via assumono un preciso significato tecnico. Ma, la scelta della forma non è mai casuale o dovuta alla mera estetica, bensì dettata dalla funzione primaria dell’oggetto: illuminare.
Prendiamo ad esempio uno dei capolavori di Magistretti: Atollo. La lampada può essere descritta come la compenetrazione di tre forme pure: un cilindro, un cono, una semisfera. Una struttura geometrica tanto rigorosa da farla quasi sembrare una scultura astratta. Una forma che è il risultato della somma delle funzioni dei singoli elementi: la semisfera cela alla vista la fonte luminosa (per non abbagliare), i cui raggi vengono indirizzati verso il cono sottostante che poi li riflette nell’ambiente. Infine il cilindro sostiene il peso della calotta, stabilizza, alloggia le componenti elettriche.
Usando delle semplici forme base, l’abile mano di Magistretti disegna ciò che non c’era: l’essenzialità formale, la funzionalità estrema, l’esperienza d’uso coinvolgente. Un concetto creativo che accomuna Atollo a tutte le lampade nate dalla sua penna, che vi presentiamo nella gallery qui sotto.

100 ANNI DI VICO MAGISTRETTI: GLI EVENTI

Per celebrare il centenario dalla nascita di Vico Magistretti, l’omonima fondazione promuove un ricco calendario di attività ed eventi che, con modalità e temi differenti, raccontano l’opera dell’architetto e designer milanese.

Si parte con la novità principale, ovvero la schedatura e digitalizzazione dell’Archivio Magistretti, disponibile online dal 7 gennaio di quest’anno. Il nuovo portale può essere definito la prima monografia dedicata al lavoro di Magistretti, grazie al registro completo delle opere e agli oltre 30.000 oggetti digitali. Il portale accoglie schizzi, disegni, planimetrie, relazioni di progetto, brevetti, fotografie, articoli di riviste, cataloghi, corrispondenza; e ancora oltre 400 schede storico-critiche dedicate ad altrettanti progetti di architettura e design.

Visita il portale dell’Archivio Magistretti. Clicca qui

 

Non meno importanti le rassegne dedicate interamente all’architetto, ambientate principalmente nella sua città natale, Milano, da sommarsi alla grande mostra itinerante “100 anni di Vico Magistretti” che, nel corso dell’anno, toccherà le grandi capitali del design europeo ed internazionale.

Dobbiamo segnalarvi che attualmente, a causa dell’emergenza sanitaria globale, tutte le date delle iniziative sono in revisione.

Resta sempre aggiornato sugli eventi dedicati a Magistretti. Clicca qui

 

LA FONDAZIONE VICO MAGISTRETTI

La Fondazione studio museo Vico Magistretti nasce nel 2010 con lo scopo di celebrare la memoria dell’architetto e designer milanese, attraverso il patrimonio materiale ereditato dalla sua attività progettuale straordinariamente intensa.
Come dichiara nel suo stesso statuto, la Fondazione vuole essere “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che compie ricerche sulle testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone a fini di studio, di educazione e di diletto”.
La Fondazione è quindi aperta, in continua evoluzione, e costantemente attiva sulla scena nazionale ed internazionale, promuovendo l’architettura e il design italiani, interagendo con altre strutture del circuito culturale lombardo.
La Fondazione studio museo Vico Magistretti ospita nella propria sede mostre di design e architettura e propone visite guidate, conversazioni e incontri sugli stessi temi nonché laboratori e attività educative per gli studenti; divulgando, in questo modo, la cultura progettuale italiana, attraverso la visione del grande architetto.

Scopri di più sulla Fondazione Vico Magistretti sul loro sito. Clicca qui

 
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